TEMPI MODERNI. IL CONDUTTORE RADIOFONICO DI OGGI E’ SEMPRE PIU’… 2.0!
Il conduttore radiofonico è sempre stata la figura simbolo di una radio.
Sin dalla nascita delle prime stazioni, ascoltare quella voce uscire dagli altoparlanti ha avuto sempre un qualcosa di ipnotico: di lui colpiscono principalmente timbro e modo di esprimersi, uniti alla trattazione di argomenti ritenuti interessanti dagli ascoltatori. Anche questa figura, però, ha subìto un’evoluzione nel corso degli anni che gli ha tolto di dosso alcune etichette, tra cui quello di selezionatore musicale e di “star” della radio, a favore di altre che lo hanno trasformato in un “Conduttore Radiofonico 2.0”. Dicevamo della selezione musicale: di fatto oggi è affidata al programmatore, in collaborazione con l’editore e lo station manager e si basa su dati d’ascolto, statistiche, classifiche, rapporto tra radio ed etichette discografiche, solo per citarne alcune. Oltre a questo, c’è da aggiungere che il conduttore oggi è meno “libero” di muoversi, ha dei tempi serrati, argomenti prestabiliti e un modo di comunicare guidato. Perché parliamo allora di “Conduttore 2.0”? Innanzitutto dobbiamo partire dal presupposto che il concetto di Web 2.0 porta a un nuovo livello di interazione sito e utente, mediante l’utilizzo di applicazioni online. Ecco che allora il conduttore radiofonico sale a un livello più elevato perché grazie all’utilizzo di queste app, stringe un nuovo legame con l’ascoltatore. Usando Twitter, Facebook, Whatsapp e simili, ognuno di noi può interagire in tempo reale con lui, partecipando a discussioni o semplicemente condividendo una foto o un pensiero. Diventa, quindi, un potenziale amico, perché è possibile interloquire con lui proprio come faremmo con gli amici di sempre. Propensione dunque, all’utilizzo dei nuovi mass media, ma soprattutto preparazione, quella richiesta per la produzione di nuovi contenuti sempre più accattivanti da spingere su queste nuove piattaforme per fidelizzare il più possibile gli ascoltatori.
Commenti post (0)