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Siproimi on air 2020, quando la radio diventa condivisione e accoglienza

today23 Novembre 2020 185 3

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Mare nostro che non sei nei cieli
e abbracci i confini dell’isola e del mondo,
sia benedetto il tuo sale,
sia benedetto il tuo fondale.


Accogli le gremite imbarcazioni
senza una strada sopra le tue onde,
i pescatori usciti nella notte,
le loro reti tra le tue creature,
che tornano al mattino con la pesca
dei naufraghi salvati.


Mare nostro che non sei nei cieli,
all’alba sei colore del frumento,
al tramonto dell’uva di vendemmia,
ti abbiamo seminato di annegati
più di qualunque età delle tempeste.


Mare nostro che non sei nei cieli
tu sei più giusto della terraferma,
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le abbassi a tappeto.


Custodisci le vite, le visite cadute
come foglie sul viale,
fai da autunno per loro,
da carezza, da abbraccio e bacio in fronte
di madre e padre prima di partire

                                                                                                                   Erri De Luca

Non è semplice racchiudere in poche righe tutte le emozioni che ci hanno travolto in questi mesi che per certi aspetti si trasformano in storia. Il 2020 è stato un anno difficile per ognuno di noi, ci siamo dovuti chiudere tra le nostre quattro mura per combattere una guerra che non avevamo mai combattuto ed in alcuni casi è stata combattuta tra un divano e una tv, in videochat con gli amici, al caldo dell’amore della famiglia e in tanti, forse troppi casi, lontano da tutto e da tutti.

Perché abbiamo scelto di collaborare con la “Iblea Servizi Territoriali”

Forse vi starete chiedendo perché iniziare subito un articolo che racconta un progetto con una poesia che ti colpisce al cuore ma in verità in quella poesia è racchiusa la voglia di lavorare e collaborare con quella che all’esterno è una grande Onlus che lavora creando benessere e coesione sociale, favorendo la promozione umana e sostenendo l’integrazione, ma che in realtà è una famiglia che ci ha accolto per raccontare e farci vivere in prima linea la storia che si sta scrivendo in questi anni.

E’ la storia che si ripete e che torna attuale in forme diverse. E’ la storia del nonno di mio padre – il mio bisnonno – che con le valigie di cartone in mano lasciava la Sicilia in cerca di fortuna in America; è la storia di Philomene che lascia la Costa d’Avorio per trovare fortuna in Europa. Ma anche di Sophia, Naomi, Faith, Salu, Jennifer, Precious, Justina, Amenze e di tante altre.

Anni diversi, barche diverse, mare diverso, percorso diverso ma la storia è la stessa: voler restare nel proprio paese ed essere costretto a raccogliere tutto quello che si può e scappare via in cerca di un futuro migliore, non solo per sé ma per tutta la propria famiglia.

Chi è l’immigrato?

La domanda da porsi come base ad ogni considerazione di carattere morale o politico è semplice, essenziale: chi è l’immigrato? Se ad essa si risponde pregiudizialmente che l’immigrato è qualcuno da cui difendersi, un nemico contro cui combattere, allora ogni sopruso nei suoi confronti è legittimato.

Se invece la risposta è che l’immigrato è un nostro fratello in umanità che ha bisogno di aiuto e lo chiede, e ha affrontato sradicamenti e sacrifici immani per tentare di realizzare un futuro più degno per sé e i suoi cari, allora il tipo di azione da  sviluppare nei suoi confronti cambia profondamente.

B. Forte, La bellezza di Dio, San Paolo, Milano 2006, 154-155

Bedda Radio contro ogni forma di odio e razzismo


Per noi sin dall’inizio non c’è stato alcun dubbio che la sola risposta plausibile e corretta sia la seconda. Solo un popolo dalla memoria corta può dimenticare che molti figli della nostra terra, in un tempo tutt’altro che lontano, sono andati a cercare fortuna in paesi stranieri in condizioni non tanto diverse da quelle con cui si presentano a noi oggi la maggioranza degli immigrati.

In questi anni abbiamo vissuto lottando contro tutto l’odio riversato, imboccato, vomitato dai social, innescando quella “guerra tra poveri” che ha solo generato incomprensioni, razzismo, accanimento contro il “diverso” mentre il nostro mare, il Mediterraneo, si trasformava in un cimitero di uomini, donne ma soprattutto bambini.

Non basta condividere un post contro la violenza sulle donne o ricordare l’olocausto “nei giorni comandati” per lavarci l’anima dall’ingiustizia che giustifichiamo ogni giorno e che ci rende complici ma bisogna osare, conoscere, prendere coscienza che oggi stiamo scrivendo la storia che i nostri figli e i nostri nipoti studieranno negli anni a venire. Noi saremo ricordati per essere stati complici delle numerose morti nel mediterraneo, nell’aver favorito l’incitamento all’odio verso chi cercava aiuto, riparo, rifugio.

Siproimi on air 2020

Per questo abbiamo sposato – attraverso le nostre passioni ed il nostro lavoro in radio – la collaborazione con la Onlus Iblea Servizi Territoriali, mettendo a disposizione la nostra Digital Radio. Lo abbiamo fatto schierandoci senza paura dalla parte di chi oggi è meno fortunato di noi, di chi oggi ha attraversato deserti, percorso strade tortuose, subìto ogni tipo di violenza – sia fisica che mentale – attraversato il mare restando vivo e trovandosi in un mondo completamente nuovo e diverso dalla propria cultura e cerca di costruirsi un mondo migliore senza guerre e violenze.

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Nel momento in cui la pandemia ci ha dato una piccola tregua abbiamo creato all’interno del centro SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) di Centuripe un piccolo studio radiofonico per far capire e studiare il modo di poter raccontare al mondo le proprie storie attraverso la radio, fatta di persone, idee, rispetto, e lo abbiamo fatto facendo capire loro che in Italia esistono ancora le radio libere dove è possibile esprimere i propri pensieri senza essere perseguitati o uccisi.

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Un piccolo studio radiofonico al Siproimi di Centuripe

A Centuripe abbiamo portato mixer, microfoni, pc, fotocamera, videoproiettore, casse, gel igienizzante e tante mascherine. Abbiamo realizzato un vero e proprio workshop radiofonico – che ci ha visti insieme per diverse settimane – spiegando loro l’utilizzo della strumentazione, il modo in cui utilizzare cuffie e microfono ma soprattutto abbiamo spiegato loro come scegliere la musica che amano di più e collegarla ai loro ricordi e alle proprie emozioni così da poter condividere con gli altri ciò che hanno dentro, sfruttando a pieno il potere della radio legata al video.

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Radio Studio 2 e Bedda Radio insieme

Siamo riusciti a far capire loro che lavorare insieme, oltre ad essere qualcosa di magico, dà i suoi frutti, che la diversità è bellezza, e lo abbiamo fatto anche attraverso l’esempio più grande che si possa dare, lavorando in rete. Lo abbiamo fatto collaborando a stretto contatto con un’altra realtà radiofonica, mettendo insieme due radio, una in FM (frequenze medie) e una Digitale: Radio Studio Due e Bedda Radio. Venire da paesi diversi, avere storie diverse, credere in qualcosa di diverso non ci rende per forza “diversi” a tal punto da non potere comunicare, anzi, ci stimola nel trovare punti in comune, qualcosa che ci unisce invece di dividerci, e come sempre ad unire è la magia della musica.

Il Progetto

Il progetto “Siproimi on air 2020” ha visto protagoniste le beneficiarie di Centuripe, per lo più donne rifugiate provenienti da Nigeria, Costa D’Avorio e Somalia. Con Giacomo Sanfilippo, direttore di Radio Studio 2 Centuripe, abbiamo cercato di trasmettere a tutte loro l’amore e la passione per la radio, cercando di approfondire sia gli aspetti tecnici della radio e del suo linguaggio che gli aspetti emotivi.

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E’ stato un trapasso nozioni per tutti, scavando a fondo sulle radio analogiche che oggi si sono evolute e traslate nelle digital radio. Un cambiamento profondo che ci ha portato all’abbattimento delle distanze e a scoprire come oggi sia più facile far arrivare un messaggio in maniera diretta ed immediata al pubblico.

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Temi trattati

Abbiamo spiegato la radio come azienda, i ruoli fondamentali affinché il lavoro in radio funzioni, come si crea un programma radiofonico, quali sono i tempi da rispettare e come si possono trattare i temi più delicati durante una diretta.

Ma come sempre la parte più bella e divertente è stata la pratica, il mettersi davanti ad un microfono e parlare, cosa mai semplice per tutti. Mentre il momento più stimolante sia per loro che per noi è legato alla scelta della musica perché ci ha permesso di aprire gli occhi verso la loro cultura e le loro tradizioni musicali, così da poter affermare che tra noi è avvenuta quella “contaminazione musicale” che tanto volevamo.

La bellezza della scoperta di queste sonorità ci ha portato alla creazione di un nuovo canale video musicale dedicato all’interno del sito beddaradio.it dal nome “Refugees Radio”.

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La rete e i suoi protagonisti

Tutto questo è stato possibile realizzarlo grazie alla fiducia e al sostegno del Presidente della Onlus “Iblea Servizi Territoriali” Salvatore Cappellano. Alla rete creata attorno a noi abilmente da Uccio Muratore, Responsabile e instancabile motore della Onlus, che è riuscito con grande tatto e grande umiltà a far uscire fuori sempre il meglio da chi lo circonda, che essi siano collaboratori, amici o beneficiari della struttura di seconda accoglienza.

Salvatore Travagliante, Coordinatore del Progetto Siproimi di Centuripe, che ha reso la struttura una casa libera delle arti e della musica per i beneficiari, permettendoci di creare uno studio radiofonico sicuro e accessibile al suo interno.

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Giacomo Sanfilippo, direttore di Radio Studio 2 Centuripe, maestro d’esperienza radiofonica e abile uomo di cultura musicale con il quale è stato importante confrontarsi nei temi delle radio libere e nei temi da affrontare e trattare insieme ai beneficiari che oltre ad arricchire le giovani donne partecipanti hanno arricchito anche il mio bagaglio culturale.

Enrico Muratore, responsabile della comunicazione della Iblea Servizi Territoriali, che rende sempre professionale il lavoro che portiamo avanti insieme, coadiuvando e supportando in tutto e per tutto gli aspetti della comunicazione nella realizzazione dei progetti. Un plauso ed un ringraziamento vanno a tutti gli operatori del centro Siproimi di Centuripe che con il loro costante lavoro di supporto hanno reso possibile il progetto.

Scritto da: Francesco Spampinato


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